La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

SETTEMBRE

 

VIII. GIORNO

La Natività della Vergine.

Sopra la Natività di Maria Vergine.

« Dominus possedit me in initio viarum suarum, antequam quidquam faceret a principio. — 11 Signore mi possedette al principio de’ suoi decreti; da principio, prima che creasse alcuna cosa » (Proverbio 8, 22).

 

I.

Considera, che queste parole, le quali il Savio, secondo l’antichissima esposizion di tutti i Padri, e Greci, e Latini, pose prima in bocca di Cristo, Sapienza incarnata; furono poi dalla Chiesa fin da’ principii, secondo l’esposizion de’ medesimi, messe in bocca di Maria Vergine, per quel privilegio che Maria Vergine gode di partecipare tutti ancor gli altri titoli gloriosi di Redentrice, di Vita, di Via, di Luce, di Speranza, di Salute, di Porto, che propriamente sulla Terra convengono a Cristo solo. Però come di bocca di Maria Vergine tu le hai qui da ricevere in questo giorno, per eccitarti ad un amor verso lei corrispondente all’amore da Dio portatole fino ab eterno, ch’è inesplicabile. Ti basti di risaper che fino ab eterno la predestinò ad esser Madre del suo benedetto Figliuolo, e così con lui parimente la preelesse fino ab eterno in un medesimo Ordine, che formano essi due soli, superiore a quello di tutti gli altri Predestinati; con questa diversità, che Cristo fu voluto per se medesimo, Maria fu voluta perchè era voluto Cristo. E questo è ciò, che in poche voci ti accenna la Vergine, quando dice: « Dominus possedit me in initio viarum suarum, antequam quidquam faceret a principio — Il Signore mi possedette al principio de’ suoi decreti; da principio, prima che creasse alcuna cosa ». Ti fa sapere ch’ella fu da Dio voluta « in initio — al principio », non del tempo, perchè fu da lui voluta « antequam quidquam faceret a principio — da principio, prima che creasse alcuna cosa », ma de’ suoi divini decreti, viarum suarum, che è quell’inizio stesso, in cui fu voluto Cristo indipendentissimamente da tutti gli altri. Ora da questo solo fa tu argomento dell’alto amore ch’ha Dio portato alla Vergine. Lei egli scelse tra infinite creature a sì grand’altezza di posto, quanto ella gode su tutti i Predestinati, che da lei tutti al pari distano tanto, quanto i loro Ordini di Apostoli, di Profeti, di Pastori, di Dottori, e di quanti siano, son distanti dall’Ordine eminentissimo in cui sta Cristo lor sommo Capo. E da ciò muoviti ad amarla anche tu, come sei tenuto. Non basta che tu ami la Vergine per quei benefizi, che da lei continuamente ricevi: perciocchè questo è un amare più te, che lei; convien che l’ami per quel ch’ella è in se medesima, per le sue doti, per le sue dignità; perciocchè questo è veramente amar lei.

II.

Considera come primieramente la Vergine dice: « Dominus — Il Signore » : non dice « Deus — Iddio », che nella sua radice risuona un non so che di severo, risuona Giusto, risuona Giudice. Dice Dominus, che vuol dire Signore assoluto: per dinotare che questo appunto è quell’attributo più proprio di cui si è valuto in esaltare la Vergine; quel della Padronanza, perchè non ha voluto in lei star soggetto ad alcuna di quelle leggi, che come Dio ha determinate per gli altri. Però mira di quanti privilegi la favorì. Donna anch’essa formata d’umana carne, ma senza fomite. Bambina, ma con l’arbitrio operante in atto; ma con senno, ma con saviezza; impeccabile, ma con merito; incorrotta, ma senza sterilità; feconda, ma senza lesione nel concepire, senza peso nel portare, senza pena nel partorire; bella, ma con infondere pudicizia in chi la mirava; moribonda, ma senza patimento; morta, ma senza putrefazione; pellegrina più anche di settant’anni sopra la Terra, ma non mai lassa, ma non mai languida, anzi operante ognor con virtù perfetta, che sol è dei Beati in Cielo. Però come alle radici del Monte Sinai furono già rotte le tavole delle Leggi da Dio descritte, così può dirsi che ai piedi di Maria Vergine, che fu quel Monte figurato dal Sinai : « Mons in quo beneplacitum est Deo habitare in eo. — Monte in cui si è compiaciuto Dio di abitare » (Salmo 68, 17), furono tutte dispensate le leggi comuni agli altri: tanto con essa volle Iddio veramente procedere da Padrone. Tu ch’hai da fare, se non che giubilare, e gioire in sommo per tante prerogative, di cui scorgi arricchita sopra di tutti la tua Signora? Ed oh te beato, se arrivi un dì con gli ossequii, che tu le presti, a guadagnar la sua grazia! tu sei sicuro; perchè come Iddio nell’esaltare la Vergine non ha voluto star soggetto ad alcuna legge; così nè anche volle starvi soggetto nell’esaudirla. Dominus.

III.

Considera come pur la Vergine dice « possedit me — mi possedette », per dimostrare, ch’ella fu sempre di Dio, non solo per proprietà, ma per possessione; il che, salvo Cristo, non si verifica in alcun degli altri mortali eletti alla gloria. Gli altri mortali, che sono eletti alla gloria, si riducono tutti ai due primi Progenitori, ed a quei loro posteri che si salvano. Dei loro posteri, se ne levi la Vergine, è stato possessore il demonio prima che Dio, perchè il demonio tutti a Dio li rubò prima che nascessero. E dei primi Progenitori fu bensì prima possessore Iddio che il demonio, ma presto gli furon rapiti. Della Vergine sola è stato Iddio sempre possessore insieme, e padrone, perchè il demonio non gliela potè mai rapire, nè prima che Iddio la possedesse in mortal carne, nè poi. Non prima, perciocchè Dio col suo fortissimo braccio la preservò dal peccato originale, da cui egli volle, come assoluto Signor, ch’ella fosse esente. Non poi, perchè ella dall’istesso braccio aiutata, preservossi poi totalmente dall’ attuale. Rallegrati con la Vergine cordialmente di questo sì bell’onore ch’ebbe da Dio di potere sempre essere tutta sua, sua per proprietà, sua per possessione; e nell’istesso tempo confonditi di te stesso, mentr’essendo Iddio tuo Padrone per tanti titoli, lasci che tuttavia così poco egli ti possegga. Che prima di lui ti possedesse il demonio, ladrone universale, fu tua disgrazia. Ma che questo ladron medesimo ti possegga dappoi ch’Iddio ti ha riscattato da esso, è tua strana perversità.

IV.

Considera come la Vergine dice appresso, « in initio viarum suarum — al principio de’ suoi decreti ». Queste vie sono i Divini decreti, già l’abbiam detto. Ma questi Divini decreti sono ordinati a due sorta di opere, ad opere di Misericordia, e ad opere di Giustizia. Quivi si riducono tutti: « Universae viae, Domini Misericordia, et Veritas. — Tutte le vie del Signore (sono) Misericordia e Verità »; ma con questa legge perpetua, che le opere della Misericordia sempre vadano innanzi a quelle della Giustizia, perchè come il Signore di sua natura è facile alla pietà, e tardo allo sdegno; così quando comincia ad operare, comincia sempre da quelle opere, che sono a lui più spontanee, quali sono le opere di pietà. Ora secondo ciò, che dice la Vergine quando dice, « Dominus possedit me in initio viarum suarum — Il Signore mi possedette al principio de’ suoi decreti »? Dice, che se il Signore l’ha esaltata tanto,•non ti stupisca; perciocchè quando ab eterno egli si degnò di pigliar possesso di lei con decretare di farla nascere al Mondo, lo pigliò nella prima via, lo pigliò per via di Misericordia, non lo pigliò per via di Giustizia. Non mirò a ciò che la Giustizia chiedesse in una che dovea nascere dalla stirpe anch’ella di Abramo, stirpe plebea, stirpe povera, stirpe iniqua; mirò solo ad usare misericordia; e così aggiungendo alla libertà di operare, come Padrone assoluto, l’istinto ancora ch’egli ha di beneficare, fa tu ragione, che tesori di grazie le versò in sèno! E pur v’è di più, perchè non solo allora il Signore cominciò da quelle opere, che son di Misericordia, ab initio (che già gli è per altro comune) ma cominciò allora a far tali opere in initio; perchè la prima opera di Misericordia, che Dio decretasse, fu voler Cristo, e nell’istesso punto voler Maria come Madre di Cristo : e a questa aggiunse l’altre opere simiglianti, che dipoi volle in numero così grande, come opere di Misericordia ancor esse, ma secondarie. E però quale stupor, se la prima di quelle opere tutte, da cui Dio sempre comincia, fu secondo il suo genere sì perfetta, ch’ è quanto dire fu sì perfetta in ragion di Misericordia? Prega la Vergine, che siccom’ella ha sperimentata verso di sè la Misericordia Divina in sì ricca copia, così pur degnisi, in questo giorno del suo beato Natale, di ottenerne anche a te una piccola parte. Se non che la Misericordia, della quale tu sei bisognoso, è diversa assai da quella che vide usare la Vergine a se medesima. Tu hai bisogno di quella Misericordia che ti perdoni. Ella vide usare a sè quella che la salvò da sì infelice bisogno.

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