Noi riproponiamo nel 2017, la “Manna dell’anima” del Padre Paolo Segneri, oratore del 1600, come meditazione quotidiana, quasi una sfida al modernismo attuale.
L’aver scoperto, come si può leggere nelle righe appresso, che San Luigi Orione aveva grande stima del Padre Paolo Segneri e che riteneva la “Manna dell’anima” fonte di insegnamento per i suoi futuri sacerdoti, ci sprona a continuare su questa strada.
Il libro in cui si trovano questi appunti è stato pubblicato nel 2012 con il titolo:
“Villa Moffa Il Noviziato “Maria Immacolata” e l’Istituto filosofico “San Tommaso”
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| 1 | Appunti presi nelle adunanze dei sacerdoti della Divina Provvidenza tenute nella Casa di Bandito nei giorni 2-3-4 / XI / 1912.
Questi appunti riguardano la riunione svolta da don Luigi Orione con i suoi più stretti collaboratori nella casa del noviziato della congregazione Maria Immacolata, a Bandito di Bra, nell’autunno del 1912, solo pochi mesi dopo la sua apertura; essi riguardano aspetti disciplinari, organizzativi e normativi circa il funzionamento delle case della Piccola Opera, la vita dei chierici e la formazione dei giovani.
Il resoconto accurato, conservato in copia presso l’archivio generale dell’opera, è attribuibile alla scrittura di don Carlo Sterpi presente all’incontro. Alcune piccole integrazioni, fatte al testo in scrittura di altra mano, sono state introdotte in un secondo momento per dare più organicità al contenuto e alle materie trattate, consentire la migliore fruizione e la diffusione nelle diverse comunità della Piccola Opera.
| 4 | Meditazione. Tempo, durata, autori
La meditazione si fa al mattino dopo la levata (un quarto dopo) e deve durare ¾ d’ora. Nei collegi bisogna provvedere in qualunque modo a questa meditazione, perché, se i chierici non la fanno, invece di Angeli Custodi, per non far cadere gli altri, cadranno essi per i primi. Perciò i chierici, i sacerdoti, si alzeranno all’ora stabilita e dove non possono riunirsi a fare la meditazione ognuno la farà per sé. Questa è la soluzione più sicura di questa difficoltà che si trova per i collegi. La meditazione però deve essere sugli stessi punti e sullo stesso trattato e questo per tutti. Alla sera si assegnano i punti della meditazione 37. Nei tre quarti della meditazione è compreso il preparamento ed il ringraziamento. Gli assistenti che non hanno tempo sufficiente per la meditazione prima della levata dei giovani, la compiano durante la levata di questi. Nelle chiese pubbliche, se mentre si medita domandano di confessare, con bei modi si dice che aspettino dopo la meditazione, se però si tratta di infermi si corra subito.
Autori
Gli autori per la meditazione sono: Apparecchio alla morte38, La pratica di amare Gesù Cristo39, La manna dell’anima40, Il sabato santificato41, Passione di nostro Signore Gesù Cristo del da Bergamo42, Il Signore santificato del Chaignon43, Esercizi di S. Ignazio44, Le glorie di Maria45, Il cibo dell’anima religiosa46, Venerabile da Ponte74.
Gli autori poi che si useranno <in> ogni casa saranno
1) Apparecchio alla morte;
2)Pratica di amar Gesù Cristo;
3) Manna dell’anima.
Il venerdì si fa la meditazione sul da Bergamo, ed il sabato sul Cabrini. Don Sterpi provvederà ogni casa di una copia di ogni libro; i singoli direttori poi penseranno a provvedersi di altri esemplari.
Si tenga fermo ai tre quarti di meditazione che devono farsi ad ogni costo: la meditazione metterà a posto molte cose. La meditazione si legge e poi si cerca di pascere l’anima. Se si formeranno per tutta la meditazione sopra di un punto solo nel quale l’anima trova pascolo abbondante, il giorno dopo non farà la stessa meditazione, ma passerà all’altra che segue. Nelle meditazioni di s. Alfonso, gli affetti si leggano solo dopo l’ultimo punto. La meditazione, se si può, deve farsi sempre in comune.
NOTE:
37«La meditazione – scrive don Orione – sia preparata la sera innanzi, perché, allo svegliarci al mattino, la abbiamo a trovare tutta viva nello spirito e nel cuore. Anche su questo bisogna metterci a posto; i punti si leggeranno dopo il Rosario della sera» (Lettere, I, p. 453, Tortona, 8 dicembre 1922).
38 Si tratta del celebre strumento per la meditazione, classico della spiritualità cristiana diffusissimo nelle comunità religiose, di Alfonso Maria de’ Liguori, Apparecchio alla morte. Cioè considerazioni sulle massime eterne, pubblicato a Napoli nel 1758.
39Opera di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Pratica di amar Gesù Cristo(Napoli 1768), in cui l’autore spiega quali sono le virtù da acquistare e praticare, quali i difetti da evitare per conservare e accrescere l’amore che conduce il cristiano a Dio.
40 Opera del gesuita e predicatore romano Paolo Segneri, La manna dell’anima. Ovvero esercizio facile insieme, e fruttuoso, per chi desidera in qualche modo di attendere all’Orazione. Contenente alcune Meditazioni per le feste mobili, con quattro Indici copiosissimi, che riguardano tutta l’Opera, edito a Monza nel 1684.