La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

SETTEMBRE

 

VII. GIORNO

L’esempio lasciatoci da Cristo, e come debba seguirsi.

« Christus passus est pro nobis, vobis relinquens exemplum, ut sequamini vestigia ejus. — Cristo patì per noi, lasciando a voi l’esempio, onde seguitiate le orme di lui » (Prima lettera di Pietro 2, 21).

 

I.

Considera, che tre furono i fini altissimi, per cui Cristo Nostro Signore già venne al Mondo; e non curando i godimenti, e le glorie, che giustamente egli potea qui appropriarsi, si sottopose a una vita sì dolorosa: il primo fu per redimerci col suo sangue, il secondo per illuminarci con la sua dottrina, il terzo per indirizzarci insieme, e animarci col suo santissimo esempio. Onde pare che ancor a ciò ben potess’egli ordinare quei tre famosissimi titoli, che a sè diede, laddove disse : « Ego sum Via, Veritas, et Vita — Io sono Via, Verità, e Vita »; perciocchè con l’esempio fu per noi Via, con la dottrina fu per noi Verità, e col redimerci, ch’egli fe’ dalla morte, fu per noi Vita. Contuttociò lasciati gli altri due fini, ancorchè sì eccelsi, qui solamente l’Apostolo giudicò di rammemorare quel dell’esempio, che di presente è il più necessario per noi: quando per quanto siamo già redenti da Cristo, già illuminati, non però possiamo salvarci, se non ci risolviam di proposito a seguitarlo per la via ch’egli tenne de’ patimenti. A ciò mirando disse dunque l’Apostolo in questa guisa: « Christus passus est pro nobis, vobis relinquens exemplum, ut sequamini vestigia ejus — Cristo patì per noi, lasciando a voi l’esempio, onde seguitiate le orme di lui ». Vero è, che come egli disse, « pro nobis passus est — patì per noi », così pareva che dovesse anche dire, « nobis relinquens lasciando a noi » : ma non disse così; disse « vobis — a voi », perchè agli Apostoli diede bensì Cristo l’esempio di patir molto, ma nol lasciò : « Exemplum dedi vobis, ut quemadmodum ego feci vobis, ita et vos faciatis. — Vi ho dato l’esempio, affinchè, come ho fatto io, facciate anche voi ». Lo lasciò a quei che succederono appresso, che però disse San Pietro, vobis relinquens, cioè retro linquens. Per noi dunque dispose già il Signore con provvida ordinazione, che da quattro esattissimi Evangelisti fosse registrato con gran pienezza ogni esempio, ch’egli avea dato, ma specialmente in genere di patire; acciocchè non avendolo potuto già noi ricevere co’ nostri occhi, come gli Apostoli, l’apprendiamo almen con attenta meditazione su quei volumi, che sono sì sacrosanti. Ma ciò che vale, se invece di studiar su volumi tali, tu gli abborrisci? Oh che pregiudizio ti arrechi con leggere anzi tutto dì libri inutili, libri inetti, libri che lusingando il senso corrotto, a poco a poco ti alienano dal patire, non te ne invogliano ! Però se tu non ti animi a seguir Cristo, la colpa è tua. Egli ti ha lasciato l’esempio : se tu nol pigli, si deve ascrivere a te, che spontaneamente rinunzii per così dire all’eredità, quasi ch’ella sia più di peso, che di guadagno. Ma oh quanto vivi ingannato!

II.

Considera, che a rimuoverti lo spavento, il qual ti può dare l’udire, che sei tenuto a pigliar l’esempio di Cristo, che patì tanto, l’Apostolo ti soggiugne con gran saviezza, che un tal esempio ti fu lasciato da Cristo, perchè il seguissi, non perchè l’arrivassi, ut sequarnini vestigia ejus. Non dice, « ut adsequamini — onde agguagliate », come lesse già Tertulliano nel suo Storpiato. Dice, « ut sequamini — onde seguitiate » : perchè qual di noi può giugnere ad agguagliar l’esempio di Cristo? è bastante che il seguitiamo. Ma come si può dir che lo seguiti chi tien sempre una strada del tutto opposta? Tu ti lamenti delle tue deboli forze. Ma ingiustamente : perchè le tue deboli forze provano bene che tu non possa camminar per la strada de’ patimenti a par del Signore, che corsevi da gigante : « Exultavit ut gigas ad currendam viam — Spunta fuor qual gigante a fornir sua carriera »; ma non provano già che non possa andarvi, sol che tu alquanto cooperi a quegli aiuti che ti comparte a tal effetto la Grazia. Ma tu non vuoi seguir Cristo nemmeno come la notte della Passione il seguì San Pietro, che intimidito lo seguì sì, ma da lungi: Sequebatur a longe. Tu vuoi voltargli apertamente le spalle, cercare a tutto potere ogni tuo vantaggio, cercare sfoghi, cercar sollazzi, cercare ogni smoderata comodità. Non sono dunque le tue deboli forze che t’impediscono di seguirlo: è la inala tua volontà. Se non puoi patir quanto Cristo, contentati di patir almeno con Cristo: « Praecedat Dominus meus ante servum suum, et ego sequar paulatim vestigia ejus. — Vada il Signor mio davanti al suo servo, ed io seguirò bel bello le sue pedate » (Genesi 33, 14).

III.

Considera, che alcuni vanno per la via veramente, per cui andò Cristo, ch’ è quella de’ patimenti: e contuttociò non può dirsi per verità che neppur essi lo seguano, perchè vi vanno, ma vi vanno per forza : patiscono perchè non ne possono far di meno a cagion del misero stato, in cui si ritrovano, o di povertà, o d’infermità, o d’ignominie, o di altro disastro tale che gli ha raggiunti: nel resto oh quanto di mal cuore patiscono Questi certamente non seguono il lor Signore, quantunque vadano anch’essi per la sua strada, ch’è quella di patir molto. E però l’Apostolo non fu contento di dire: « Christus passus est pro nobis, vobis relinquens exemplum, ut sequamini viam ejus — Cristo patì per noi, lasciando a voi l’esempio, onde seguiate la strada di lui », ma « vestigia ejus — le orme di lui ». Così diss’egli, e così dicendo, parlò come si dovea. Altra cosa è andare semplicemente per la via d’uno, altra è andare di più per le sue pedate. E però non basta che tu vada per quella via, la qual fu tenuta da Cristo, che fu la via del patire; ma è necessario che tu vi vada altresì come vi andò Cristo, con quella rassegnazione di volontà, con quella pazienza, con quella pace, con quella perseveranza, e, se ancor si può, con quell’allegrezza. Questo è seguir, se ben guardi, le sue pedate: « Vestigia ejus secutus est pes meus. — Il mio piede ha seguitato le sue vestigia » (Giobbe 23, 11). E’ vero, che tu non le potrai mai calcar sì profondamente; ma su quelle ti hai da tenere. Che ti vale il patire assai, se non fai altro che brontolar fra te stesso di quelle avversità, che il Signor ti manda; o se patisci bensì, ma a capriccio tuo; e fai quelle penitenze che a te più piacciono, quei digiuni, quelle discipline, ma non ne puoi patir una che ti sia data a correzion de’ tuoi falli? Che se a ciò vuoi rincorarti, com’è dovere, ricordati quanto è giusto che tu patisca, e di’ fra te stesso : « Christus passus est pro nobis — Cristo patì per noi ». Oh che termini disparati! « Christus pro nobis — Cristo per noi »! Un Signor di tanta maestà per un verme vilissimo della Terra! Il Padrone per il Servo ! Il Principe per il Suddito ! Iddio per l’Uomo ! Christus pro nobis. E se Cristo patì per me; come dunque (seguita a dire) come dunque io non posso patir per lui; e patir anche allegramente? Così non solo terrai la via che tenn’egli, ma la terrai camminando sull’ istesse orme: « Adhaesit Domino, et non recessit a vestigiis ejus. — Stette unito al Signore, e non si dilungò da lui » .

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