La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

FEBBRAIO

III. GIORNO

Dell impenitenza.

 

« Attendi, et auscultavi. Nullus est qui agat poenitentiam super peccato suo dicens: Quid feci? – Attesi ed ascoltai. Non v’ha chi faccia penitenza del suo peccato, e dica: Che ho mai fatto?» (Geremia 8, 6)

I.

Considera, che, o tu attenda alle operazioni degli uomini, o tu ne ascolti i discorsi, troverai tra essi pochissimi Penitenti. Molti sono, che « volunt agere poenitentiam – vogliono far penitenza » ma pochi che « agant – la facciano », perchè mai non si sanno ridurre a farla. Aspettano alla morte; e poi si veggono andare impensatamente i disegni a vuoto. E che può valerti una volontà, benchè buona, la quale non venga all’opera? Di quei che hanno voluto far penitenza, ma non l’han fatta, è pieno l’Inferno.

II.

Considera, che talor non mancano alcuni, i quali si danno anche in vita a far penitenza. Ma quando? Quando sfogatisi tutti i loro capricci son già sazi, per dir cosi, di peccare. E questi « agunt poenitentiam super peccato suo – fanno penitenza del lor peccato?» No certamente, ma bensì « super peccatis – dei loro peccati». Appena ritroverai chi, fatto un peccato, subito ravveduto se ne confessi, subito lo detesti, subito lo deplori, subito dica: « Quid feci – Che ho mai fatto?» Tu di qual numero sei?

III.

Considera, che se niuno fa penitenza, da questo nasce, perchè niuno dice: « Quid feci – Che feci io mai?». Come sarebbe possibile che tu non ti dileguassi in amaro pianto, se tu intendessi quello, che hai fatto peccando? Tu offendere un Dio sì buono? Quello, che ti ha creato, quello che ti ha conservato, quello che ti ha redento? Tu contentarti per una soddisfazione vilissima di recarti mali sì grandi? di privarti della sua grazia? di perdere la sua gloria? Tu condannarti ad essere eterno schiavo di Satanasso? Oh quanta ragione hai di dire: « Quid feci? Misero me! Quid feci? Quid feci? – che feci io mai? Che feci io mai?» Ma tu non vi pensi.

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