La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

AGOSTO

 

XXVI. GIORNO

Tutto si trova in Dio.

« Veritatem autem facientes in charitate crescamus in illo per omnia, qui est caput, Christus. — Nel fare la verità per pura carità andiam crescendo per ogni verso in lui, ch’è il capo, cioè Cristo » (Lettera agli Efesini 4, 15).

 

I.

Considera, che sia ciò, che brama da te l’Apostolo, mentre dice: « Crescamus in illo. — Andiam crescendo in lui ». Non vuol che cerchi, come fan tanti, di crescere in alta stima, di crescere in danaro, di crescere in dignità, di crescere in altri beni simili a questi : vuol che cerchi di crescere in Gesù Cristo: Crescamus in illo, qui est caput, Christus. E che significa crescere in Gesù Cristo, se non che crescere in quella profonda inesione, la quale tu devi aver di te stesso in lui? Il che succede, quando in lui hai riposto tutto il tuo cuore, nè curi già più niente fuori di lui : in lui trovi tutto : trovi onori, trovi danaro, trovi dignità, trovi quanto gli altri mai cerchino fuor di lui. Nota però quanto bene ha pii favellato l’Apostolo quando ha detto : « Crescamus in illo. — Andiamo crescendo in lui ». Altro è « crescere ad illum — crescere a lui », altro è « crescere cum illo — crescere con lui », e altro è finalmente « crescere in illo — crescere in lui ». « Crescunt ad illum —Crescono a lui », quei che lasciato il male, si dànno al bene, con proposito sempre più risoluto di seguir Cristo. E tali son quei, che nella vita spirituale si dicono i Principianti. « Crescunt cum illo — Crescono con lui », quei che già datisi a seguitarlo, gli tengono compagnia dovunque egli vada, ancor sul Calvario, con un’imitazione sempre più esatta delle sue divine virtù. E tali sono i Proficienti. E « crescunt in illo — crescono in lui », quei che già esercitatisi in imitarlo quanto almen porta l’umana loro debolezza, procurano sempre più di quietarsi in lui, non volendo altro bene al Mondo. E tali sono i Perfetti. Contentati un poco qui di andar come in cerca di te medesimo, per veder se ti paia di ritrovarti in alcuno di tali stati; e confonditi se a gran pena sei giunto per sorte al primo, non che al secondo, con bramar la sorte felicissima di coloro che sono al terzo.

II.

Considera, che s’intende assai facilmente, come coloro, che sono del primo stato, o ancor del secondo, hanno tutti a crescere; ma non così, che abbiano anch’essi a crescere quei del terzo. E però affinchè ciò sappiasi, dice qui ora l’Apostolo tanto bene : « Veritatem autem facientes in charitate crescamus in illo —Nel fare la verità per pura carità andiam crescendo in lui ». Tu sai che « Veritas — Verità » egualmente appartiene sì ai pensieri, sì alle parole, sì alle opere : ond’è che spesso nelle Divine Scritture significa brevemente tuttociò che di bene può fare un Giusto : « Aperite portas, et ingrediatur gens justa, et custodiens veritatem. — Aprite le porte, ed entri la gente giusta, che custodisce la verità » (Isaia 26, 2). Quando tu pertanto sii giunto ad un tale stato, che e quando pensi, e quando parli, e quando operi, facci quello che conviene: facias veritatem, e lo facci di più come si conviene, che è in charitate, cioè per puro amor di Dio, e non in cupiditate, cioè per brama o di piacere, o di guadagno, o di gloria; quando, dico, ancora sii giunto ad un tale stato medesimo, ch’è sì eccelso, hai nondimeno a cercar sempre di crescere maggiormente: « Veritatem facientes in charitate, crescarnus cum illo — Nel fare la verità per pura carità andiam crescendo in lui ». Credi tu che il crescere sia proprio de’ Principianti soli, o al sommo de’ Proficienti? T’inganni assai. E’ comune ancora ai Perfetti. Che però non contento il Signore di dire : « Qui justus est justificetur adhuc — Chi è giusto si giustifichi ancora » (Apocalisse di Giovanni 22, 11), aggiugne subito : « et sanctus sanctificetur adhuc — e chi è santo si santifichi ancora ». Felice te, se nel tuo cuore arde questo studio di crescere come devi, in qualunque stato ! Ma piaccia a Dio che non abbi ancora bisogno d’incominciare.

III.

Considera, che a troncarti ogni scusa, poichè l’Apostolo ha detto, « Crescamus in illo — Andiamo crescendo in lui », ti insegna il modo, e ti soggiugne « per omnia — per ogni verso » : perciocchè quando a te paia di avere tutto il tuo cuore già fisso in Cristo, hai da diffonderti almeno per ogni verso a far per lui sempre più che ti sia possibile. La tua mente ha da procurar sempre più di pensar a lui, la tua lingua ha da procurar sempre più o di lodar lui, o di predicar lui, o di parlare di lui, le tue mani hanno a procurar sempre più di operar per lui, e così del resto; perchè come il crescere nel corpo vuol essere universal di tutte le parti, ancorchè con la debita proporzione; così ancora vuol essere nello spirito : « Crescamus in illo per omnia — Andiamo crescendo in lui per ogni verso ». Oh se sapessi quanto importa un tal crescere! Nel corpo v’è un tale stato di consistenza, oltre a cui, se già non pensi più a crescere, non rileva; ma nello spirito un tale stato non v’ è. Anzi qualvolta non cerchi in questo di crescere, già tu cali : Non progredi retrogredi est. E la ragion è, perchè se più non cerchi di crescere, è segno chiaro, che tu ti reputi già cresciuto abbastanza, e questo istesso è calare. Così scorgi nel Fariseo, il quale allora che si credè d’essere giunto ad una tale statura di perfezione, che non solo uguagliasse gli altri uomini comunali, ma gli avanzasse : « Non sum sicut ceteri hominum — Io non sono come gli altri uomini » ; si trovò ad un tratto minore di quel Pubblicano medesimo, di cui l’audace si tenta sì maggiore. Se tu lasciando di rimirar vanamente il bene ch’hai fatto, volgessi piuttosto il guardo a quel che ti manca, oh quanto ancora tu ti conosceresti bisognoso al sommo di crescere! Ma tu ti credi già cresciuto abbastanza, perchè tieni la mira bassa. Paragona te a te medesimo : te nello stato presente, a te qual eri nello stato passato. Paragonati anzi a quei Santi, i quali han fatto per Dio tanto più di te; e vedrai quanto ti resta per arrivarli nella statura, o ancor per assomigliarli. Fa ancora tu, come faceva il glorioso S. Carlo, il quale spesso si raccoglieva a pensar tra sè di proposito, che potea fare nel suo stato di più per amor di Dio, affin di crescere veramente « per omnia — per ogni verso ». E quando non paia a te di poter far altro, se « per omnia — per ogni verso » più non puoi crescere, cresci « in illo —in lui », sicchè più e più sempre fissi il tuo cuore in Cristo : « Gloria mea semper innovabitur. — Sempre nuova sarà la mia gloria » (Giobbe 29, 20). Nè ti atterrire, quasi eh’ io ti voglia con questo portar tropp’alto : perchè tu senti ch’hai da crescere sì, ma « in illo, qui est caput —in lui, ch’è il capo », e così da lui stesso ha da venire in te tutto il tuo vigore; ha da venire dal capo; basta che tu non ti disgiunga da esso : « Crescamus in illo, qui est caput Christus — Andiamo crescendo in lui, ch’è il capo, cioè Cristo ». Riconoscilo intanto per quel ch’egli è, e chiedigli un tal vigore.

IV.

Considera da qual segno tu potrai scorgere in quale stato ti trovi de’ tre qui detti (per sapere come abbi a crescere), se in quello de’ Principianti, o in quello de’ Proficienti, o in quel de’ Perfetti. Lo potrai scorgere dall’esaminar te medesimo, e dal vedere in che ti faccia oramai bisogno di porre il maggior studio. Se ti convien porlo in salvarti ancora da’ vizi, sei nello stato de’ Principianti. Se già non tanto ti convien più di porlo in salvarti da’ vizi, quanto in acquistare delle virtù, sei in quello de’ Proficienti. E se già non tanto ti convien più di porlo in acquistare delle virtù, quanto in unirti strettamente al tuo Dio, si può dir che sii giunto per suo favore a quel de’ Perfetti. Non creder però, e che i Proficienti non abbiano necessità di guardarsi dai vizi, e che i Principianti non abbiano obbligazione di attendere alle virtù: anzi tutto questo è comune ancora ai Perfetti; siccome ai Principianti, o ai Proficienti ancora è comune il procurar talvolta di starsene uniti in Dio. Ma non è questo il loro studio maggiore. Però da ciò si raccoglie la qualità dello stato, in cui l’uom si trova, dal veder che sia quello, in che di ragione gli fa bisogno giornalmente di vivere più sollecito. Vero è che spesso interviene, ch’uno pretenda di giugnere a quello stato, ch’è proprio sol de’ Perfetti, senza essere prima molto ben passato per gli altri due. Ma questo non può ottenersi. Piglia l’esempio da ciò che accade nel corpo poi ch’egli è nato. Prima si nutre semplicemente per non morire, poi nutrito si corrobora, e poi corroborato si perfeziona. Così pure ha da succedere nello spirito. Vuoi tu che questo si perfezioni di modo che riponga in Dio solo tutto il suo bene, e in Dio si quieti, se innanzi non fu corroborato con l’esercizio delle virtù? E vuoi che si corrobori con l’esercizio delle virtù, se innanzi non fu nutrito con quei primi alimenti, che Io preservano dalla morte? Nel corpo non si può crescere mai per salti; e così avvien nello spirito parimente : « Ibunt de virtute in virtutem. — Andranno di virtù in virtù » (Salmo 84, 8). Si dice « ibunt — andranno », non si dice « transilient — passeranno ». E però ancora l’Apostolo dice qui : « Veritatem autem facientes in charitate, crescamus in illo — Nel fare la verità per pura carità andiamo crescendo in lui ». Fa prima tutto quello che si conviene in qualunque genere, « fac veritatem — fa la verità », e fallo di più come si conviene, ch’è « in charitate — per pura carità » ; e così poi passerai con facilità a crescere ancora « in illo qui est caput Christus — in lui, ch’è il capo, cioè Cristo ».

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