La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

GENNAIO

XXIII.GIORNO

Riflessi a consolazione de’ Tribolati.

«Usque in tempus sustinebit patiens, et postea redditio jucunditatis. — Per un tempo avrà da soffrire il paziente, e di poi sarà ricompensato colla consolazione» (Ecclesiastico o Siracide 1, 29).

I.

Considera, che per molto, che sia ciò, che tu patisci, non ti hai da disanimare, perchè patisci, ma a tempo, usque in tempus. Finiranno le tentazioni, finiranno le asprezze, finiranno le avversità, finiranno le umiliazioni, e poi dovrà venir un’eterna beatitudine: Usque in tempus sustinebit patiens, et postea redditio jucunditatis.

II.

Considera, che non ti devi curar di godere adesso, giacchè non è questo il tuo tempo contentati che egli arrivi. Non vedi tu, come sta l’albero alla stagione di verno? Potato, povero, ricoperto di neve, ignobile, ignoto, non ha pur un che lo guardi. Ma aspetta un poco, e vedrai. Oh che bella pompa di frondi, oh che dovizia di fiori, oh che dilicatezza di frutti! così sarà pur di te: aspetta «usque in tempus — per un tempo »: adesso è la tua vernata: «sustine patiens — soffri con pazienza ».

III.

Considera, quanto saria stolto quell’albero, il quale impaziente volesse pure, e germogliare, e gioire, innanzi al suo tempo. Verria poi tosto a languire, e quando gli altri a primavera comparirebbono allegri, comparirebbono adorni, a lui toccherebbe di starsene senza pregio. Così sarà pur di te, se ti vuoi ora anticipar quello stato, che solo è proprio de’ Beati nel Cielo. Qui non si sta per godere, ma per patire. Capisci ben questo punto. «In mundo pressuram habebitis. — Nel mondo sarete angustiati» (Vangelo di Giovanni 16, 33).

IV.

Considera, che il godere dovrà succedere a proporzion del patire, e però mota, com’è chiamato: «redditio — ricompensa». Il Signore tanto ti renderà di diletto, quanto glie ne avrai tu prima sacrificato: «Secundum multitudinem dolorum meorum in corde meo, consolationes tuae laetificaverunt animam meam — A proporzione de’ molti dolori che provò il cuor mio, le tue consolazioni letificheranno l’anima mia» (Salmo 94, 19). Forse non ti fidi di lui? Non dubitare: è un debitor fedelissimo. Anzi, oh quanto egli ti renderà più di quello, che non gli hai dato! Ti basti udire, che ti darà se medesimo) «Ego merces tua magna nimis — Io tua ricompensa grande oltremodo (Genesi 15, 1)

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