La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

GENNAIO

IX. GIORNO

Vita umana quanto sia vile ed instabile.

 

«Quae est vita vestra? Vapor est, ad modicum parens, et deinceps exterminabitur. — Che cosa è la vostra vita? Ella è un vapore, che per poco compare, e poi svanisce» (Lettera di Giacomo 4, 5).

 

I.

Considera, che non v’è cosa o più vile, o più vana, o più instabile d’un vapore, il quale è soggetto ad ogni aura. E tale è la vita umana « Vapor est — è un vapore ». Quanti accidenti te la possono togliere, quando anche meno tel credi? Una goccia, la quale ti caschi dal capo, una soffocazione di catarro, una soppressione di cuore, un solo animaletto pestifero, che ti morda. E come dunque ti reputi quasi eterno? « Dixisti: in sempiternum ero domina… neque recordata es novissimi tui. — Dicesti: in sempiterno sarò signora… nè ti sei ricordata di quel ch’era per accaderti alla fine» (Isaia 47, 7).

II.

Considera, che talvolta il vapore, dalla virtù del Sole portato in alto, fa di sè una bella comparsa. Ma quanto dura? «ad modicum — per poco ». Da sè non può sostenersi subito cede, subito cade, subito risolvesi in nulla. Non ti dimenticar dunque tu del nulla tuo proprio, se per ventura di presente ti trovi in sublime posto : « Elevati sunt ad modicum, et non subsistent. — Si sono alzati in alto per poco tempo, e non dureranno » (Giobbe 24, 24). Oggi in figura, corteggiato da tutti, amato, adorato; dimani sarai pascolo ai vermini in sepoltura. Oh ch’esterminio è mai quello, che ti sovrasta! Simile a quel d’un vapore. Quanti gran Capitani furono al Mondo? Quanti gran Principi, quanti gran Potentati, di cui nemmeno è rimasta più la memoria? Di te, che dovrà restare?

III.

Considera, che pazzia dunque è la tua, se tanto tu ti affatichi per una vita, ch’è sì manchevole. Fingiti, che due sorti di persone fossero in terra. Altre che morissero come noi tra pochi anni, altre che non morissero mai. Oh come queste, vedendo quelle affannarsi in piantar poderi, in fabbricare, in trafficare, in tesoreggiare, si riderebbero della loro sciocchezza! Lasciate, direbbono, fare a noi queste cose, che siamo sulla terra immortali. Voi contente di quanto bastivi a sostentare una vita breve, pensate piuttosto ad apparecchiarvi alla morte. Per verità, non meno degni di riso siamo oggi noi: benché siccome siamo tutti mortali, così ci compatiamo anche tutti scambievolmente nelle universali stoltizie, che commettiamo.

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