Il fascino della

Triplice corona Della Beata Vergine Madre di Dio

Scritta da Francesco Poire’

Questo libro sulla MADONNA, è molto profondo e citato dal Montfort nel Trattato della devozione a pag.32 al n.“26., e letto quando era bibliotecario a San Sulpice.

Subito, a primo impatto ci si chiede il perché della triplice corona.

Bisogna prima di tutto leggere il libro dell’Apocalisse di Giovanni:

 Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle”. 

Vediamo però una sola Corona di 12 stelle.

A questo punto occorre sapere che le tre corone rappresentano la pienezza.

Dagli imperatoti ai Papi. Lo troverete spiegato nel libro “Le tre corone della Madonna” nei Quaderni della semplicità, da noi pubblicati.

La Madona è ornata da tre corone di 12 stelle ciascuna

Corona di eccellenza-Potere-Bontà

Il Geranger nella sua presentazione del libro riedito nel 1849 in base all’edizione del 1643 e con le aggiunte della Blemur,,spiega bene il significato di queste 36 stelle.

Dopo le stelle il Poire spiega con molta diligenza le PRATICHE.

Questo trattato sulla Madre di Dio, è molto affascinante con tanti protagonisti la cui conoscenza è molto importante per comprenderlo, la cui traduzione in italiano è passata da un volume di 842 pagine ad almeno sette volumi. 

La Fondazione Myriam per i poveri, tramite la biblioteca Mariana S.Luigi Grignion da Montfort, da 5 anni pubblica due meditazioni quotidiane:

 1-un pensiero al giorno di Luigi Maria Grignion De Montfort.

2-Estratto della manna dell’anima di Padre Paolo Segneri.

Padre Gasparino ha sempre detto che per trovare l’oro occorre scavare. Se si sta in superfice non si trova nulla.

Le  persone,  non credono in Dio e non hanno fantasia, con leggono più, o meglio leggono male, proporre “La triplice Corona, pubblicata del 1630, è pura follia.

L’anima è rubata dagli Smartfone  che  creano ansia

La maggioranza delle persone è oggi indissolubilmente legata al proprio telefonino; ci sono quelli che non lo staccano mai, neanche di notte, quelli che lo portano anche in bagno, o nella doccia, o quelli che al termine di un viaggio aereo, ben prima di tirare giù il bagaglio dalla cappelliera già lo riaccendono. Tra queste categorie si nascondono i soggetti affetti dalla “nomofobia”, termine che sta per “no-mobile-phone phobia”.

I Giovani  e  gli adulti sono, sempre più soli

L’opera sarà custodita in unico esemplare della Piccola Biblioteca e potrà essere consultata su richiesta

I personaggi coinvolti sono:

1°-Francisco Poire-1584-1637

2°-La Legazione di Avignone-1433-1692

3°-La Madre di Blemur-1618-1693

4°-Il Monfort-1693-1716

5°-Geranger-1805-1875

1-Francois Poire

Nato a Vesoul (Besancon) il 1584,Entro nella Compagnia di Gesù nel 1601 a Nancy(compagnia fondata il 15 agosto 1534 a Montmartre, Parigi, Francia, da Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Pietro Favre).

Studiò filosofia ad Avignone e teologia a Lione. Inviato a Digione, insegnò dal 1615 al 1621 retorica, filosofia, Sacra Scrittura e apologetica. Fu poi nominato maestro dei novizi a Nancy e nel 1626 ritorno ad Avignone come professore di teologia e Sacra Scrittura. Negli anni successivi ricopre vari altri incarichi e morì a Dole nel 1637.

La sua grande opera monumentale, sulla Madre di Dio, come da Lui asserito, è stata voluta dai membri della Legazione di Avignone, considerati i dotti dell’epoca.

2° La  legazione di Avignone 

      La legazione di Avignone fu un’enclave dello Stato Pontificio nel Regno di Francia, formato dal territorio di Avignone e dal Contado Venassino. I legati pontifici governarono Avignone dal 1433. Furono assistiti permanentemente dal 1542 da vice-legati, che esercitarono sempre più la loro funzione.

Solo nel 1692 fù istituita la Grande Congregazione, sciolta nel 1791.

Sembra che il Poire abbia predicato ogni domenica nella Chiesa di Notre-Dame-la-Principale ad Avignone, edificio religioso, situato in Place de la Principale ad Avignone, nel dipartimento del Vaucluse. Un edificio religioso, in stile romanico, è già in uso in questo sito, dal XIII secolo. 

C’erano fino a sette confraternite di penitenti ad Avignone: grigio, nero fiorentino, bianco, blu, viola, nero di Misericordia, rosso. Sotto il vecchio regime, i penitenti bianchi si riunivano nel recinto dei domenicani

Il Poire  fù obbligato a scrivere le sue prediche

3-Bouette De Blemur, Jacquelin 

Donna degna di nota come esempio di pietà femminile francese, nata l’8 gennaio 1618.

I suoi genitori, di nobile lignaggio, si distinguevano per la loro pietà. A partire dall’età di 5 anni venne cresciuta da una delle sue zie dell’Abazia reale della santa Trinità di Caen. All’età di 11 anni su sua spontanea richiesta, venne ammessa ai voti e la sua condotta fu talmente saggia che solo 4 anni dopo (1633) venne nominata superiora delle novizie. Poco dopo fu scelta come priora e fu allora che cominciò la sua grande opera “Annee Benedictine,” o vita dei santi, al cui impegno tuttavia non la esentò dei doveri del proprio ufficio. 

Una delle conseguenze dei suoi impegni biografici, fu un più grande senso di ciò che nella sua coscienza avrebbe dovuto fare ed essere in sequela dell’esempio dei Santi le cui vite stava descrivendo.

Si dice arrossisse nell’elogiare e nel documentare ciò che non praticava (cosa pare non comune tra i biografi) e nonostante sapesse che il regno dei cieli non era da guadagnarsi mediante astinenza dalle carni, credeva fermamente che per essere una perfetta imitatrice di St. Benedetto ella dovesse aderire alla privazione delle sue altre regole: ed ebbe occasione di mettere alla prova i propri principi quando la duchessa di Mecklenburgh progettò un nuovo insediamento a Chatillon di Benedettine del santo Sacramento e le chiese di diventarne parte. La Madre di Blemur acconsentì nonostante avesse 60 anni, e da priora dell’abazia della St.Trinità discese all’umile stato di novizia del nuovo ordine, che preferì anche dopo che le fu offerto il grado di badessa.

Nei suoi ultimi giorni la sua forza fisica e mentale decadde. Divenne cieca, zoppa e perse l’uso della parola e in tale stato mori il 24 marzo 1696. 

La Madre di Blemur che aveva solo 19 anni alla morte del Poiré nel 1637, ha inspiegabilmente interferito sulla storia della grande opera del Poiré.

Nel 1681, a 44 anni dalla morte del Poiré, la reverenda Madre di Blemur scrisse anche “Les Grandeurs de la Mere de Dieu”, edito a Parigi da Lours Billaine.

La Madre di Blemur, nella prefazione dell’opera, precisa che il Poiré ha scritto un libro con lo stesso soggetto: “tutti i commenti dell’epoca dicono però che la Madre di Blemur è stata indotta a rivedere il vecchio stile del Poiré e a pubblicare la stessa opera cambiandone il titolo” (cit. Biografia universale Antica e moderna, 1828).

In una edizione del 1696, anno della sua morte, è stato addirittura fatto un doppio titolo creando alquanta confusione (Opera edita da Shez Antoine Warin, rue Saint Jacque, proche la Fontaine S.Severin, au Saint Scapolaire).

In questa edizione, nonostante la precisazione della Madre di Blemur nell’edizione del 1681, compare anche la scritta “Triple Couronne de la S.te Vierge”, che crea certamente equivoci.

Nel 1864 Un Benedettino nostalgico, della congregazione di Francia, ripubblica Les Grandeurs de la Mere de Dieu (cartaceo in biblioteca).

4- Luigi Maria Grignion de Montfort, 

Luigi Maria Grignion de Montfort, S.M.M., ovvero Louis-Marie Grignion de Montfort (Montfort-la-Cane, 31 gennaio 1673Saint-Laurent-sur-Sèvre, 28 aprile 1716), è stato un presbitero francese, Il 2 novembre 1692, andò a Parigi, dove frequentò il seminario della chiesa di Saint-Sulpice (che si appoggiava all’Università della Sorbona per l’insegnamento della teologia). 

Luigi Maria dovette quindi studiare per tre anni in piccole comunità per seminaristi poveri – legate sempre al seminario dei sulpiziani e alla Sorbona, ma ancora più economiche. 

Nel 1695 fu finalmente ammesso al “piccolo seminario”,  Luigi venne nominato bibliotecario del seminario – cosa che gli permise di leggere moltissimo, come dirà lui stesso nel Trattato della vera devozione alla Santa Vergine: «Ho letto quasi tutti i libri che parlano della devozione alla Santa Vergine».

Tra questi libri ha letto anche la Triplice Corona, come spiega a pag.32 del trattato  Trattato della vera devozione alla Santa Vergine è l’opera principale di san Luigi Maria. Fu scritta negli ultimi anni di vita, probabilmente attorno al 1712, nella sua piccola abitazione di La Rochelle. Non si conosce con certezza la storia del “Trattato” e il perché rimase nascosto per quasi 130 anni. Si pensa però che Luigi Maria lo consegnò al vescovo di La Rochelle per custodirlo e il motivo lo scrive nello stesso “Trattato”: 

«Prevedo molte belve arrabbiate, che arriveranno con furia per strappare con i loro denti diabolici questo piccolo scritto e colui del quale lo Spirito Santo si è servito per scriverlo, o almeno per avvolgerlo nelle tenebre e nel silenzio di un baule, affinché non venga Lui conosciuto; costoro anzi attaccheranno e perseguiteranno quelli e quelle che lo leggeranno e cercheranno di metterlo in pratica.[28]» 

5-Prosper-Louis-Pascal Guéranger

(Sablé-sur-Sarthe, 4 aprile 1805 – Solesmes, 30 gennaio 1875) fu un abate del priorato benedettino di Solesmes e fondatore della Congregazione di Francia dell’Ordine di San Benedetto. Nacque nei pressi dell’ex abbazia benedettina di Solesmes, secolarizzata nel 1790 durante la Rivoluzione Francese: influenzato dall’ultramontanismo di Félicité Robert de Lamennais, nel 1822 decise di entrare in seminario, dove si appassionò allo studio della patristica, ed il 7 ottobre 1827 venne ordinato sacerdote a Tours e nominato canonico del capitolo cattedrale. Contro l’uso del clero gallicano, iniziò ad usare per i suoi offici il Messale Romano e divenne ispiratore del movimento francese di restaurazione liturgica portando a far scomparire il rito gallicano.

L’11 luglio 1833, col consenso del vescovo di Le Mans, acquistò il vecchio priorato di Solesmes e vi si trasferì con tre compagni, restaurando così l’ordine benedettino in Francia, da dove era scomparso dai tempi della Rivoluzione.

Nel 1837 si recò a Roma ed il 26 luglio emise i voti solenni presso l’abbazia di San Paolo Fuori le Mura: il 1º settembre ottenne da papa Gregorio XVI un breve con il quale veniva fondata Congregazione di Francia dell’Ordine di San Benedetto, erede delle soppresse congregazioni di Cluny, di San Mauro, dei Santi Vitone e Idulfo. Solesmes divenne abbazia madre della congregazione e Guéranger ne venne nominato primo superiore generale. Nel suo stemma compare una rosa, simbolo di purezza, attorniata da 12 stelle.

Grande innamorato della Vergine Maria fece pubblicare 1849 un’edizione de La Triple Couronne del Poiré che era entrata ormai nell’oblio: detta nuova edizione ha come riferimento l’edizione del 1633 e la sua prefazione di 27 pagine è un condensato di tutti i libri che compongono l’opera.