La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

GIUGNO

 

VIII. GIORNO

Quanto sia il Signore inclinato alla Misericordia.

 

« Cum iratus fueris, misericordiae recordaberis. — Quando sarai adirato, ti ricorderai della misericordia » (Abacuc 3, 2).

 

I.

Considera il primo senso di queste parole, il qual è, che quando il Signore è nel colmo dei suo furore, cum iratus fuerit, si ricorda, ch’egli è misericordioso, misericordiae recordatur, e con ciò viene a placarsi. Mercecchè in questo egli ha voluto costituire la sua gloria. L’ha voluta porre nell’esser misericordioso, non l’ha voluta porre nell’esser giusto : « Diligit misericordiam, et judicium — Egli ama la misericordia, e la giustizia »; questo è verissimo; contuttociò «Misericordia Domini piena est terra. — Della misericordia del Signore è ripiena la terra » (Salmo 33, 5). Non « plena judicio — piena di giustizia », ma « piena misericordia — piena di misericordia ». Quindi è, che gli antichi Padri, allor che voleano placarlo, non facean altro, che ridurgli a memoria questa misericordia medesima, di cui tanto si compiacea. Se non che questo nome di misericordia ebbe anticamente un significato alquanto più occulto, in cui l’usurparono alcuni di quegli spiriti più elevati, più eccelsi: e tal fu l’esprimere il futuro Messia, ch’era la misericordia somma da Dio promessa al genere umano. Però è verisimilissimo, che quando Davidde disse a Dio: « Miserere mei, Deus, secundum magnam misericordiam tuam — Abbi misericordia di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia », intendesse per questa misericordia Gesù Cristo nostro Signore, sicchè in riguardo di esso, egli addimandasse perdono del suo peccato. Almeno è certo, che ciò in più luoghi del Testamento Vecchio significa questo nome misericordia. Questo era esultare nella misericordia del Signore, questo era sperarla, questo era sospirarla, questo era chiederla con sì fervide istanze : « Ostende nobis, Domine, misericordiam tuam, et salutare tuum da nobis. — Mostra a noi, o Signore, la tua misericordia, e dacci la tua salute » (Salmo 85, 8). E senza alcun dubbio questo Iddio medesimo intese, allor che disse, pur favellando di Davidde, che per quanto peccato avessero i suoi figliuoli, non avrebbe da lui ritolta la promessa misericordia : « Visitabo in virga iniquitates eorum, et in verberibus peccata eorum; misericordiam autem meam non dispergain ab eo. —Visiterò colla verga le loro iniquità, e colla sferza i lor peccati; ma non li priverò della mia misericordia » (Salmo 89, 33, 34). Or ecco dunque ciò, che pur intese il Profeta, quando a Dio disse: « Cum iratus fueris, misericordiae recordaberis. — Quando sarai adirato, ti ricorderai della misericordia ». che nel colmo del suo furore sarebbesi ricordato di Gesù Cristo a lui tanto caro, e così subito sarebbe stato necessitato a placarsi. O quanto placa Iddio la memoria di Gesù Cristo! Questa è quell’Iride, al cui cospetto egli sospende i diluvi, con cui dovrebbe di ragion tuttodì ritornare a sommergere l’Universo. Se dunque tu vuoi placarlo ne’ tuoi peccati, questo hai da fare; rammemorargli continuamente Gesù. Per ciò ti è stato dato, perchè l’adoperi, come tuo Salvatore. Anticamente questa misericordia era tutta nel sen del Padre: Apud Dominum misericordia (Salmo 130, 7). Adesso è ancora nel tuo. Quante volte tu ti comunichi, altrettante questa misericordia è pur tutta appresso di te, non è più appresso a Dio solo.

II.

Considera il secondo senso di queste parole, il quale è, che il Signore è sì inclinato ad usare misericordia, che in tutte le opere, che mai fa più severe, egli si ricorda di usarla : Cum iratus fueris, misericordiae recordaberis. Comunemente fa senza dubbio assai più, che sol ricordarsene: ma almeno se ne ricorda. Così avvien nell’Inferno, dove benchè punisca i reprobi tutti tanto altamente; contuttociò gli punisce men del dovere : Citra condignum. Ma su la Terra se ne ricorda comunemente di modo, che sembra troppo, mentre da ciò prendono molti baldanza di più oltraggiarlo: Indulsisti genti, Nomine, indulsisti genti: numquid glorificatus es? Elongasti omnes terminos Terrae (Isaia 26, 15). La misericordia è quella, che da per tutto predomina : miserationes ejus super omnia opera ejus (Salmo 145, 9). Perchè intramettesi tanto nell’opere ancora proprie della giustizia, che non lascia mai far da sè cosa alcuna.; ma la precede, l’accompagna, la siegue, quasi gelosa, ch’ella da sè non trascorra. Dissi la precede, perchè nell’Inferno medesimo Iddio non gastiga mai verun empio, a cui non abbia usate prima infinite amorevolezze; anzi a cui non abbia somministrata anche grazia particolare di contenersi da quelle colpe medesime, per cui lo dee gastigare, e di ravvedersene. Dissi l’accompagna, perchè nell’atto medesimo del gastigo Iddio procede sempre con termini più rimessi, di quei che potrebbe usare; con questa diversità, che nell’Inferno mescola più giustizia, che misericordia, e però si dice severo : su la Terra mescola più misericordia, che giustizia, e però si dice benigno. Dissi la seguita, perchè non gastiga mai niuno semplicemente affine di gastigarlo, ma affine di giovare almeno a qualch’altro, che resti ammaestrato da un tal gastigo, ond’è che ancora nel medesimo Inferno, per giovare agli eletti, punisce i reprobi, la cui causa è già disperata. E così tu vedi potersi pur troppo dir del Signore con verità, che ancor « cum iratus fuerit — quando è adirato », a qualunque segno più alto, « misericordia recordatur —si ricorda della misericordia ». Nota però, che il ricordarsi della misericordia, non fa, ch’egli lasci di usare la sua giustizia, ma sol che l’usi men grave. E come dunque pretendi, che Iddio talora usi con esso te puramente misericordia? Tu senti dire, ch’egli ha viscere sì pietose, ch’è buono, ch’è benefico, ch’è prontissimo a salvar tutti, e da ciò prendi più baldanza in oltraggiarlo, con dir fra te : « Cum iratus fuerit, misericordiae recordabitur. —Quando sarà adirato si ricorderà della misericordia ». Non dir così, perchè non mostri interamente d’intendere ciò che dici : « Cum iratus fuerit, misericordiae recordabitur. — Quando sarà adirato si ricorderà della misericordia ». Adunque per salvar cotesto tuo detto basta, ch’egli ti gastighi con pietà. Ma ciò fa egli, gastigando ancora i dannati : « Misericordiae recordabitur. — Si ricorderà della misericordia », questo è vero, ma non però egli lascierà di operare come adirato : « Misericordia enim, et ira est cum illo —Son con lui misericordia, ed ira » (Ecclesiastico o Siracide 16, 12), senza che l’ira ripugni alla misericordia, o che la misericordia discacci l’ira. Altro è precederla, altro è accompagnarla, altro è seguirla, altro è mandarla lontana.

III.

Considera il terzo senso di queste parole, il qual è che quando il Signore sarà adirato, Cum iratus fuerit, si ricorderà della sua Misericordia infinita; Misericordiae recordabitur, e questa farà, che si adiri più fortemente. E qual sarà questo tempo? il dì del Giudizio. Ora rispetto allora non si può dir propriamente, che mai si adiri : Nunc non infert furorem suum (Giobbe 35, 15). Allora sì, che si adirerà daddovero, viam faciet semita ira sua (Salmo 78, 50); dando larga strada di scorrere a quello sdegno, ch’or l’ha sì stretta. Tanto che per antonomasia è quel giorno chiamato nelle Scritture il giorno dell’ira : Dies irae, dies illa (Sofonia 1, 15). E però disse qui tanto bene il Profeta : « cum iratus fueris — quando sarai sdegnato », perchè allora Dio si mostrerà, per così dire, sdegnato la prima volta. Posto ciò, tu sai per te stesso, che quando sei, come avviene, montato in ira contro qualcuno, subito ti ricordi de’ benefizi, che già gli usasti, e questo fa, che l’ira poi cresca al sommo. Così sarà del Signore in quel fiero giorno : « Cum iratus fuerit — Quando sarà sdegnato », si ricorderà di tanti eccessi, i quali teco egli usò di misericordia : misericordiae recordabitur, e ciò farà, che già più non si abbia a placare. Però figurati di stare un poco dinanzi al suo Tribunale, di vederlo, di udirlo, allora, ch’egli finalmente « loquetur in ira sua — parlerà nella sua indignazione » (Salmo 3, 5), e va fra te ripensando di che dovrà specialmente rammemorarsi intorno alla tua persona. Si ricorderà, ch’egli senza alcun bisogno di te, ti cavò già tanto pietosamente dal sen del nulla per ammetterti a parte della sua gloria, ti conservò, ti custodì, ti provvide di continuo sostegno sempre a sue spese, con assegnarti anche un Angelo per protettor sì onorevole ad ogni passo. Si ricorderà, ch’egli ti fe’ nascere con favore esimio nel cuore del Cristianesimo, in paese civile, di Padri commodi, in tempo di tanto lume a trovare la via del Cielo da te negletta. Si ricorderà d’esserti del continuo venuto dietro, come se temesse di non dovere più essere come prima beato, perdendo te. Si ricorderà delle chiamate a te fatte, si ricorderà degl’ inviti, si ricorderà degli impulsi, si ricorderà di tanti aiuti di grazia, che ti donò, benchè senza frutto. Si ricorderà d’averti infimo tante volte cibato di se medesimo nel Santissimo Sacramento, alimentato con le sue viscere, allattato con le sue vene. Si ricorderà di tanti altri benefizi oltre numero, che ti ha fatti, a te solamente ora noti, anzi nè pur noti a te; o sia, che non gli conosci, o sia, che non gli consideri. Ma sopra tutto dovrassi allor ricordare d’esser per te morto in Croce fra due ladroni, nudo, derelitto, deriso, scarnificato; e a questa terribilissima rimembranza, chi potrà spiegare a che segno egli dovrà giungere di furore? « Exardescet sicut ignis ira ejus. — Come fuoco divamperà il suo sdegno » (Salmo 89, 47). E però questa sarà quell’ira, a cui tutti storditi i reprobi, pregheranno i monti a cadere sui loro capi, le fiere a divorarli, le fiamme a distruggerli, l’Inferno stesso a non tardar più di chiuderli nel suo seno, « quoniam venit dies magnus irae ipsorum — poichè è venuto il giorno grande dell’ira contr’essi ». E posto ciò, chi potrà più sostenerla? et quis poterit stare? (Apocalisse di Giovanni 6, 17). E a significar la cagione di tanto sdegno, ed a palesarla, disse già il Profeta, parlando al suo Signore: « Cum iratus fueris, misericordiae recordaberis. — Quando sarai sdegnato, ti ricorderai della misericordia usata ». Questa misericordia farà, che il Giudizio si usi a gran lunga più rigoroso su tutti gli empi, e così allor parimente si farà noto quanto sia vero ciò, che scrisse San Giacomo, quando scrisse, che Superexaltat misericordia judicium, perchè la misericordia farà, che il giudizio cresca molto più su di quei termini, a cui per altro lo potrebbe innalzare la sola giustizia. E però sappi, che quella misericordia, la quale ora è la tua maggior protettrice, questa dico, in quel giorno ti farà guerra di gran lunga maggiore, che la Giustizia medesima. E nondimeno ogni dì più tu sei solito di abusarla con tanta animosità? O come vivi ingannato!

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