La Manna dell’Anima - Lectio divina - P. Paolo Segneri

GIUGNO

 

XIII. GIORNO

Sant’Antonio di Padova.

Debito che ha ogni fedele di giovare altrui.

 

«Qui credit in me, sicut dicit Scriptura, flumina de ventre ejus fluent aquae vivae Hoc autem dixit de spiritu, quem accepturi erant credentes in eum.— Dal seno di chi crede in me, scaturiranno, come dice la Scrittura, fiumi d’acqua viva. E questo egli disse riguardo allo spirito, che erano per ricevere quelli, che credevano in lui » (Vangelo di Giovanni 7, 38).

 

I.

Considera qual sia lo spirito proprio de’ fedeli di Cristo: non contentarsi di esser buono in sè, ma procurare di giovare anche agli altri. E così è vero, che questi riceveranno dal Cielo fiumi d’ acqua vivissima, cioè d’ acqua sincera, d’acqua salubre, da cui verranno inondati; ma non gli riterranno dentro se stessi; gli lasceranno fuor di se stessi parimenti trascorrere a pro del prossimo: « Qui credit in me, flumina de ventre ejus fluent aquae vivae . — Dal seno di chi crede in me scaturiranno fiumi d’acqua viva ». Così pronunciò il Signore di bocca propria; e perchè s’intendesse, ch’egli voleva appunto inferire ciò, ch’io ti ho detto, cioè, che questo doveva esser lo spirito de’ suoi fedeli, soggiunge l’Evangelista: Hoc autem dixit de spiritu, quem accepturi erant credente in eum; non perchè la parola Spiritus, non voglia esprimer qui lo Spirito Santo; ma perchè lo Spirito Santo è questo Spirito stesso, di cui parliamo: Spirito diffusivo di se medesimo: Spiritus Domini replevit orbem terrarum; perchè è tutto bontà, è tutto benignità, è tutto amore; e questo è lo Spirito proprio di quei Fedeli di Cristo, che sono i veri: desiderar di giovare anche all’ Universo. Oh te beato, se tu sei già possessore di un tale spirito! meschino, se ne sei privo! ti manca la dote più bella di un Cristiano. Però con questa occasione procura pure di accenderti ad acquistarla, perchè ciò appunto il Signore da te desidera in questa detto che tu non pensi a te solo.

II.

Considera, che questi fiumi d’acqua viva, di cui qui parlasi, sono i doni dello Spirito Santo. Egli è l’acqua, i suoi doni sono i fiumi: Flumina. Che se vuoi sapere perchè così sieno detti, e non piuttosto o ruscell etti, o rigagnoli, o meri rivi, è per tre cagioni: per dinotare la copia delle loro acque, per dinotar l’impeto, e per dinotar l’incessanza. La prima loro dote è la copia; perchè non v’è riserbo, non v’è risparmio in diffonderli sui Fedeli, ma si lascian giù correre a letto colmo: Non enim ad mensuram dat Deus Spiritus (Vangelo di Giovanni 3, 34). E’ però vero, che il dì della Pentecoste tutti gli Apostoli non solamente ne parvero inondati, ma ebbri. La seconda loro dote è l’impeto, con cui scorrono : « Sicut aquae quae fluunt impetu de Libano. — Come le acque, che impetuosamente scorrono dal Libano » (Cantico dei Cantici 3, 15). Sicchè non v’è argine, che possa ad essi resistere, benchè saldo, benchè sublime. E non ti ricordi, come tutti i Giudei di Gerosolima uniti insieme non potevano resistere a un solo Stefano? Non poterant resistere Spiritui, qui loquebatur? (Atti degli Apostoli 6, 10). La terza loro dote è l’indeficienza, perchè il loro inondamento, il loro impeto non è come quel de’ torrenti, che presto posa : sempre è più pieno, sempre è più poderoso : e però si dice, che sono fiumi d’acqua viva : Flumina de ventre ejus fluent aquae vivae , perchè non sono fiumi d’acqua mancante: « Eris sicut fons aquarum, cujus non deficient aquae . — Sarai come fontana, a cui non mancheranno acque giammai » (Isaia 58, 11). Tutti quei Fedeli, che hanno in sè questi fiumi, però gli hanno, perchè hanno in sè la vena, da cui procedono; hanno lo Spirito Santo, di cui sta scritto, che « Fiet in eis fons aquae salientis in vitam eternain. — Diventerà in essi fontana d’acqua, che zampillerà sino alla vita eterna » (Vangelo di Giovanni 4, 14). E fin che hanno in sè questa vena non possono mai temere, che l’acqua manchi. E dove mai puoi ritrovare altra sorta di fiumi simili a questi? Questi sono atti a portarti con la” loro virtù sino in Paradiso : in vitam eternam. Gli altri fiumi tutti egualmente scorrono al basso. Questi e scorrono al basso, e scorrono all’alto; scorrano al basso per andar con l’azione a trovar coloro, che dimorano in Terra; scorrono all’alto per andare con la contemplazione a trovar coloro, che soggiornano in Cielo. E pure sono tutti di una medesima fonte, perchè sì quei doni, che appartengono alla vita attiva, e sì quei, che appartengono alla vita contemplativa, tutti procedono da uno Spirito stesso, che gli dispensa, secondo’ ciò, ch’egli vuole : Haec omnia operatur unus, atque idem Spiritus, dividens singulis prout vult (Prima lettera ai Corinzi 12, 11).

III.

Considera, che lo Spirito Santo non ti dà questi fiumi, qualunque siano, di tanta ubertà, di tanta violenza, e di tanta perpetuità, perchè tu li ritenga dentro il tuo seno. Te gli dà, perchè poi gli trasfonda a pro del tuo prossimo. Però non si adduce per segno d’essere seguace vero di Cristo, l’influsso, che in essi fa lo Spirito Santo con la sua grazia : ma il riflusso, che ne rigurgita. Non si dice: Flumina in ventrem ejus fluent aquae vivae —Sgorgheranno nel seno di lui fiumi d’acqua viva », « ma flumina de ventre ejus fluent — scaturiranno fiumi dal seno di lui ». Convien pertanto, che tu non ti contenti di essere solamente buono a te stesso, ma che procuri di giovare anche agli altri, non solo col buon esempio, che già necessariamente si presuppone, ma di più anco con la lingua, esortando al bene, confortando, consigliando, ammonendo; e se a tanto inoltre sei abile con la penna, sicchè la contemplazione medesima, a cui attendi, debba conferirti all’azione: « Deriventur fontes tui foras, et in plateis aquas tuas divide. — Si diramino le tue fonti, e le tue acque si spandino per le piazze » (Proverbio 5, 16). E questa par che sia quella Scrittura, che qui il Signore allegò, senza ricordare più oltre qual’ella fosse: « Qui credit in me, sicut dicit Scriptura, flumina de ventre ejus fluent aquae — Dal seno di chi crede in me scaturiranno, come dice la Scrittura, fiumi d’acqua viva ». Alcuni han voluto, che queste parole, « sicut dicit Scriptura — come dice la Scrittura », debbano riferirsi alle precedenti: « Qui credit in me — Chi crede in me »; sicchè con esse dir volesse il Signore: « Qui credit in me, sicut Scriptura dicit esse credendum —Chi crede in me, come dice la Scrittura doversi credere » : ma questo è senso assai freddo. Il vero senso si è, che le parole dette riferiscansi alle seguenti : « Flumina de ventre ejus fluent aquae vivae — Scaturiranno dal seno di lui fiumi d’acqua viva »; ed in tal caso non si ritrova in tutta la Sacra Scrittura testimonianza più confacevole all’intendimento di Cristo, che questo luogo bellissimo de’ Proverbi. Ecco ciò, che vuole il Signore, qualor t’impone, che lasci da te trascorrere a pro d’altrui tutti quei doni, che hai ricevuti dal Cielo. Vuol che tu adempia l’insegnamento del Savio, laddove disse: « Deriventur fontes tui foras, et in plateis aquas tuas divide. — Si diramino le tue fonti, e le tue acque si spandino per le piazze ». Non vedi quanta gente si ritrova là sulle piazze, bisognosissima d’ogni sorta d’aiuto spirituale? fanciulli, che niente sanno, usurai, vendicativi, lascive donne di Mondo : non mancar però di soccorrere a ognuno più che tu puoi, dividendo l’acque, ad imitazion degli Apostoli, opportunamente al bisogno : Dividebant singulis prout cuique opus erat (Atti degli Apostoli 4, 35). Che se la devi lasciare ancora trascorrere fino in piazza, in plateis, cioè a quegl’istessi, che non ti appartengono niente, quanto più in casa a’ tuoi domestici, a’ tuoi figliuoli, a’ tuoi fratelli, a’ tuoi servitori, e per dir breve, a tutti quegli, a cui sei debitore di cura speciale? E pur esamina ben te stesso, e vedrai quanto poco ne sii sollecito.

IV.

Considera, che il Signore dice, che questi fiumi, che a pro di altrui si derivano, dovranno uscire dal seno: Flumina de ventre ejus fluent aquae vivae. Non dice dalla bocca, dice dal seno; perchè se non sorgon dal seno, poco vale, che scorrano dalla bocca: « Cor sapientis erudiet os ejus. —Il cuor del saggio ammaestra la bocca di lui » (Proverbio 16, 23). Ci sono alcuni, i quali ancora pubblicamente attendono a predicare, non che solo o ad esortare, o a confortare, o a consigliare in privato, e pur non recano altrui quasi alcun profitto. E per qual cagione? perchè i doni, ch’esercitano predicando, non sono questi fiumi pur ora detti, mancando ad essi tutte e tre quelle qualità, che gli costituiscono tali. Non inondano i cuori con l’ubertà della grazia, perchè gli lasciano tanto asciutti, e tanto aridi, quanto prima. Non hanno impeto, perchè non muovono punto, non abbattono, non atterrano, non sanno togliere al vizio la sua possanza. E finalmente si seccano ancora presto, perchè non corrono di loro moto spontaneo, ma solo per impulso o di iattanza, o d’interesse, o di altro motivo umano. Bisogna dunque aver nel seno la fonte, e allora i fiumi, che usciran dalla bocca, saranno fiumi, altrimenti sono acque morte : Siccitas super aquas ejus erit, et arescent (Geremia 50, 38).

V.

Considera come hai da fare per ottenere questa fonte dentro il tuo seno. Hai da disporti a riceverla. Però scrive l’Evangelista : « Hoc autem dixit de Spiritu, quem accepturi erant credentes in eum. — E questo poi egli disse riguardo allo Spirito, che erano per ricevere quelli, che credevano in lui ». Lo Spirito del Signore non fu a veruno giammai donato per forza. Bisogna che tu lo voglia : Accipite Spiritum Sanctum (Vangelo di Giovanni 20, 22). Ma come puoi dare a credere di volerlo, se non usi alcuna di quelle disposizioni, le quali sono necessarie a riceverlo? E quali sono queste disposizioni? quelle appunto che usarono i Santi Apostoli : desiderarlo, dimandarlo, e sequestrarsi dal consorzio di quelle umane creature, che occupandoti il cuore, non lascian luogo allo Spirito del Signore, il quale è certo, che non vuole in esso venire con la sua piena, se non l’ha tutto: Spiritus Domini replevit totam domum ubi erant sedentes (Atti degli Apostoli 2, 2). Benchè vuoi tu sapere per qual cagione non ricevi in te questo Spirito? Per questo istessn. perchè tu non ami impiegarti in servizio altrui. Prova a spenderti tutto in pro del tuo prossimo, per puro zelo di piacere a Dio solo; come appunto fe’ quel gran Santo sì benemerito di tutto il genere umano, Antonio di Padova, e vedrai quanto copiosi scenderanno ancora in te questi fiumi, dei quali appena tu intendi il significato, ed egli tanto sperimentò l’efficacia. Che ubertà di doni fu mai la sua! che impeto! che incessanza! Non s’era tutto in lui trasfuso lo Spirito del Signore con la sua grazia? Mercecchè questo gran Santo non istimò d’essere nato a se solo, ma al Mondo tutto, a cui non finisce giammai di apparir benefico.

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