CHIUSURA MESE MARIANO

CHIUSURA MESE MARIANO

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Testi meditazione 31 maggio 2019

Come tutti gli anni, le nostre meditazione sono tratte dagli scritti dei cantori di Maria.
Nel 2016 ,centenario della nascita di S.Luigi Grignion di Monfort,(1673-1716) abbiamo tratto le meditazioni del S.Rosario dai suoi scritti.
Nel 2017, le meditazioni sono state tratte dal “Il Divoto di MARIA VERGINE” libricino scritto dal Gesuita Paolo Segneri nel 1670.
Nel 2018, le meditazioni sono state tratte dagli scritti di San Bernardo,
Quest’anno 2019, le meditazione recitate, prima dei misteri del Santo Rosario, che oggi Venerdì sono i Dolorosi, sono di S.Domenico, il più grande cantore del Rosario.
Queste meditazioni fanno parte del SEGRETO MERAVIGLIOSO DEL SANTO ROSARIO, scritto da S.Luigi Grignion da Montfort,
La cui introduzione è la seguente:
Il Rosario ha un posto importante nell’attività apostolica di S.Luigi Maria da Montfort. Pur trattandosi di una pratica particolare della devozione a Maria, il Montfort era talmente convinto del valore e dell’efficacia pastorale del Rosario da farlo entrare nei mezzi più opportuni per rinnovare lo spirito del cristianesimo nei cristiani. La sua testimonianza a questo proposito è quanto mai chiara ed esplicita: “Ho costatato personalmente l’efficacia di questa preghiera per convertire i cuori più induriti. Ho trovato persone che, per nulla scosse dalla predicazione delle più tremende verità, durante una missione avevano accolto il mio consiglio di recitare il Rosario tutti i giorni e si convertirono dandosi interamente a Dio. E ho anche costatato una enorme diversità di costumi tra le popolazioni delle parrocchie dove avevo predicato la missione: le une, avendo abbandonato la pratica del Rosario, erano ricadute nel peccato: le altre, per averla conservata, si sono mantenute in grazia di Dio e crescono ogni giorno nella virtù”
In base a questa esperienza, il Montfort prescrive ai missionari della Compagnia di Maria di diffondere “la grande pratica del Rosario quotidiano”, di spiegarne i misteri e le preghiere con la predicazione e con mezzi visivi e di recitarlo pubblicamente durante le missioni. La preghiera del Rosario “ è uno dei più grandi segreti, venuto dal cielo per irrorare i cuori con la rugiada celeste e per far fruttificare la Parola di Dio”

1° meditazione

ROSA VENTINOVESIMA (95)
Non è da credere che il Rosario sia buono soltanto per le donne, per i piccoli e gli ignoranti; esso è buono altresì per gli uomini e tra essi per i più ragguardevoli. Non appena san Domenico ebbe riferito a Papa Innocenzo III l’ordine ricevuto dal cielo di istituire questa Confraternità il Pontefice approvò ed esortò il Santo a predicarla. Anzi volle farne parte egli stesso, e con lui diedero il proprio nome entusiasticamente gli stessi cardinali, tanto chr Lopez non esita a dire: “Nessun sesso, nessuna età, nessuna condizione sociale, si è potuta sottrarre alla devozione del Rosario”.
Sono, infatti, iscritti in questa Confraternita persone di ogni categoria: duchi, principi, re, prelati, cardinali, sommi Pontefici. Troppo lungo sarebbe enumerarli. Perciò, caro lettore, se entrerai in questa confraternita parteciperai alla loro devozione, alle loro grazie qui in terra e alla loro gioia in cielo. Associato con loro nella devozione, avrai in comune anche la dignità.

2° meditazione

ROSA TRENTUNESIMA (98)
In una visita a Bianca, regina di Francia, che dopo dodici anni di matrimonio non aveva ancora figli ed era perciò molto afflitta, san Domenico le consigliò di recitare ogni giorno il Rosario per ottenere dal cielo tale grazia. Ella così fece e nel 1213 diede alla luce il primogenito che chiamò Filippo. Ma la morte glielo rapì ch’era ancora in fasce e allora la pia regina ricorse più che mai a Maria, facendo anche distribuire gran numero di corone del Rosario a tutta la corte e in parecchie città del regno perché Dio le concedesse il sospirato favore. E fu esaudita poiché del 1215 le nacque Luigi, la gloria di Francia ed il modello dei re cristiani.

3° meditazione

ROSA TRENTUNESIMA (99)
Alfonso VIII re d’Aragona e di Castiglia da Dio in diversi modi per i suoi peccati, fu costretto a ritirarsi nella città di un suo alleato. Avvenne che in quella città il giorno di Natale san Domenico predicasse come sempre sul Rosario e sulle grazie che non esso si ottengono da Dio. Tra l’altro disse che coloro che lo recitano devotamente riportano vittorie sui nemici e ritrovano ogni cosa perduta. Colpito da tali parole il re fece ricercare san Domenico e gli chiese se fosse vero quanto aveva detto circa il Rosario. Il Santo rispose che non doveva dubitarne e l’assicurò che ne avrebbe sperimentato gli effetti se avesse praticato la devozione al Rosario e si fosse iscritto nella Confraternita. Il re, allora, decise di recitare ogni giorno il Rosario e fu fedele.

4° meditazione

ROSA TRENTADUESIMA (100)
San Domenico aveva un cugino di nome don Perez o Pedro, che conduceva una vita molto dissoluta. Costui un giorno, avendo sentito dire che il santo stava predicando sulle meraviglie del Rosario e che per tale mezzo molti si convertivano e cambiavano condotta, si disse: “Avevo perduto ogni speranza di salvarmi, ma ora riprendo fiducia; bisogna che anch’io vada ad ascoltare questo uomo di Dio”. E andò alla predica di san Domenico. Questi, non appena lo vide, pregò in cuor suo il Signore perché aprisse gli occhi al cugino, e si rendesse conto dello stato miserando della propria anima; raddoppiò di energia nel tuonare contro i vizi. Don Perez ne fu alquanto scosso ma non tanto da risolversi a cambiare vita. Tornò, tuttavia, alla predica seguente.

5° meditazione

ROSA TRENTATREESIMA (101)
Mentre predicava il Rosario nelle vicinanze di Carcassonne, a San Domenico fu presentato un eretico albigese posseduto dal demonio. Il Santo, davanti ad una folla che si ritiene composta di oltre dodicimila persone, lo esorcizzò, e i demoni che tenevano in dominio quel miserabile, furono costretti, loro malgrado, a rispondere alle domande dell’esorcista. E confessarono 1) che nel corpo di costui erano in quindicimila perché egli aveva osato combattere i quindi misteri del Rosario; 2) che san Domenico con suo Rosario terrorizzava tutto l’inferno e che essi stessi odiavano lui più di qualsiasi altra persona perché con questa devozione del Rosario strappava loro le anime; 3) rivelarono inoltre parecchi altri particolari.